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Tenerezze di bambini


Iacopo mi si avvicina al banco con la sua mamma e subito si innamora di una mia creatura, un piccolo faro verde a righe. Lo vede, lo prende in mano e lo abbraccia, come se fosse il suo pelouche del cuore. Sono intenerita da questo gesto, gli chiedo il nome e scambio due parole con lui. La madre gli dice che faranno un giro per le bancarelle e poi sarebbero tornati da me, quindi si allontanano.
Dopo qualche minuto, mentre chiacchiero con la mia vicina di banchetto nonchè nonna del bimbo, vedo Iacopo da solo che ritorna davanti alle mie cose, riprende in mano il faro e se lo coccola.
Vorrebbe portarlo dalla mamma, ma la nonna lo blocca e gli dice di tornare indietro, ma lui torna una terza volta... non riusciva a staccarsi dal suo piccolo faro. Alla fine lo rivedo una quarta volta col suo papà ormai vinto dall'insistenza del figlio, ma lo convince a scegliere un altro faro: leggo la delusione negli occhi del piccolo, allora mi avvicino a lui con un altro faro fra le mani, stavolta con la casetta del guardiano e gli racconto una piccola storia... Iacopo si illumina e abbraccia la piccola tavola colorata.

*****
Guglielmo è silenzioso, anche lui è con la sua mamma quando lo incontro. E mentre parlo con lei, lui afferra a due mani la tavola Orto e la osserva... la tiene finchè la mamma non si congeda da me e prosegue il suo giro. Poco dopo lo vedo tornare e riprendere in mano la tavoletta. La madre mi dice che lui la vorrebbe, lui non ha detto nulla, non ho sentito la sua voce... io le dico che non essendo completa la devo tenere ancora qualche giorno e che l'avrei contattata una volta finita. Guglielmo ha un sussulto, si gira verso la mamma con uno sguardo implorante, ho capito che aveva paura di non rivederla più. Allora gli ho chiesto se in camera avesse una mensola, al suo si gli ho suggerito di poggiarla li, in modo che la vedesse ogni qualvolta lo avesse voluto.
La tavola Orto, nata per stare in cucina, starà invece nella stanza di un bimbo determinato...

1 commento

  1. I bambini sono davvero esseri meravigliosi, ci sciolgono il cuore, ci toccano l'anima, solo con pochi gesti, anche senza parole! Grazie per questo racconto

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