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Il faro sulla roccia

martedì 29 novembre 2016


Questa volta l'artefice della raccolta è mio marito, che mi accompagna  nelle passeggiate alla ricerca di materiali per le mie creazioni. Ha trovato lungo la spiaggia un piccolo blocco di cemento intaccato dalle intemperie e dai vari animaletti che si aggrappano alle rocce, e ci abbiamo visto subito la stessa cosa: un faro sopra un promontorio. 
Penso che solo noi avremmo potuto raccogliere un simile residuo "inutile", ma era della forma giusta, proprio come uno spuntone di roccia che affiora nel mare, eroso e battuto da venti e onde impetuose.

Di fari tridimensionali ne avevo già realizzato l'estate scorsa, quindi avevo ancora qualche pezzo di legno cilindrico, ho scelto il più adatto come dimensione e subito all'opera, qualche onda alla base della "roccia" ed il faro è pronto per affrontare tempeste e guidare le navi verso porti sicuri.


Legno e stoffa

mercoledì 23 novembre 2016

La mia casa è sempre stata piena di stoffe. Mia madre era sarta, ed aveva l'abitudine di conservare i ritagli delle stoffe con cui realizzava i vestiti a me e alle mie sorelle arrotolandoli, chiudendoli con un fiocco e mettendoli da parte in un'anta del suo armadio. Noi bambine realizzavamo con quelli i vestitini per le nostre bambole, quanto divertimento! Così anch'io ho conservato questa abitudine, ritrovandomi scatole piene di colore e di ricordi e non sapere come utilizzare questi scampoli, a volte davvero minuscoli. 
Ora che creo ho trovato il modo per utilizzarli, almeno una parte di essi. L'unione con il legno trovo che sia perfetto, ma bisogna sapere scegliere con attenzione le stoffe avendo bene in mente ciò che si vuole realizzare. All'inizio ero un po' incerta, ma ora ci sto prendendo davvero gusto e le creazioni nascono fluide, come seguendo un percorso già segnato.
La prima creazione col connubio legno-stoffa è nella foto di apertura... ricorda un po' i fazzoletti di un tempo, uno di quelli che mio padre teneva nel taschino della sua giacca, ormai caduti in disuso. A ruota segue il pannello più piccolo e simile nei colori e nelle stoffe.
Il terzo è quello a tema mare, toni intensi eppure così gentili...
Ovvio che il tema verde non poteva mancare: due alberi in una tavola lunga e stretta, ed un astratto dai toni autunnali.
Sperimentare è sempre molto avvincente, cosa nascerà di nuovo tra questi due materiali? Tutto è possibile...

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Questi lavori e ovviamente tutto ciò che creo e creerò verranno con me all'Exma di via San Lucifero a Cagliari i giorni 8 e 11 dicembre, e successivamente al Creative Corner Market - Christmas Edition nei giorni dal 17 al 23 dicembre, in Piazzetta Dettori.

Un pesce felice

lunedì 21 novembre 2016


Durante una giornata di inizio ottobre ricca di sole, sono capitata in un luogo per me magico, un piccolo villaggio di pescatori, fatto di barche di legno, di silenzio e di natura. Mentre fotografavo la laguna immobile ma non per questo meno viva, mio marito scova in un angolo dietro una barca un cumulo di... legni! Residui di barche, di assi sostituite, tanti colori, vivi, palpitanti.... e io non stavo in me dalla gioia!! Se mi avessero regalato un diamante non avrei avuto la stessa reazione, credetemi... son fatta così! Ovviamente ne ho recuperato qualche pezzo, ma li avrei presi davvero tutti. Tra me e me pensavo a cosa sarei riuscita ad inventare per dar loro un altro senso, ma so che sono loro che prima o poi mi chiameranno e sapranno raccontarmi...
E' quello che è successo a questa creazione. Un residuo di tavolone da cantiere col suo tipico colore giallo dalla forma alquanto strana, un po' ellittica, mi ha fatto pensare alla forma di un pesce. Mancava la coda, ma l'ho ricavata da un altro piccolo pezzo prelevato dallo stesso luogo... forse già allora la mia mente aveva elaborato inconsapevolmente l'idea di farne un pesce. Nella foto sopra si vedono i pezzi di giallo appena raccolti. Come base per il giallo pesciolone mi serviva una tavola dove dipingere il mare... ma sempre dalla stessa provenienza, trovo un legno con della vecchia vernice verde, dall'aspetto molto vissuto, forse anche più del legno giallo... insieme erano perfetti, ai miei occhi! 
La frase che ho scritto non è mia, ma rappresenta bene ciò che pensa il Giallopesce, mentre sorride felice.

In apertura post vi ho mostrato la creazione finita, ma vorrei farvi vedere anche la parte posteriore, che racconta la storia dei due legni molto meglio di me... ora capite a quale fine li ho strappati?
Chi adotterà il Giallopesce saprà quale sia stato il suo triste passato... e anche quale sarà il suo bellissimo futuro.

Amore di gatto

venerdì 18 novembre 2016

 Lo ammetto, sono una gattara... amo tutti gli animali, ma quando penso ad uno domestico, automaticamente non penso ad un cane ma ad un gatto.
Ne ho avuti diversi ed ora ho Leona, arrivata che stava in una mano e con grandi occhioni neri. E' la mia ombra, anche ora che scrivo lei dorme vicino a me.
Viene da sè che quando devo pensare ad un utilizzo per i miei legni a volte ci veda proprio...un bel gattone, sorridente e curioso.
Volevo realizzare un altro dei lavori che uniscono il legno al compensato, entrambi di riciclo. Il solito pannello da cui finora ho ricavato lo stesso tipo di creazioni aveva una forma insolita, con due punte ed una parte rotondeggiante centrale. Non dovevo far altro che eseguire un taglio dritto ed è venuto fuori un bel musetto simpatico, scegliendo come colore del manto il bianco già esistente nel pannello e lasciato esattamente così, compreso lo spicchio non colorato, per dargli carattere e meno monotonia. Come legno ne ho scelto appositamente uno scuro che contrastasse col bianco pelo e ci ho dipinto sopra due belle zampotte che dessero l'impressione che fosse come affacciato.
Ed eccolo lui... non è un amore di gatto?

Ispirazione in stile Japan

mercoledì 16 novembre 2016


 Il primo ricordo che ho del Giappone nella mia vita è legato ad un libro che mi avevano regalato a circa 8 anni. Si intitolava Il gran sole di Hiroshima, e io ne ero rimasta impressionata nonostante non capissi fino in fondo il significato. Ricordo la bambina e i suoi origami, la sua tristezza per un mondo che non c'era più per lei.
 Crescendo, feci in terza media una relazione per l'esame su questa nazione a dir poco chilometrica che mi aveva impegnato vari mesi, cosa che mi aveva dato la possibilità di assimilare bene tutto ciò che la riguardava, soprattutto la loro particolare cultura. Ero, e lo sono tuttora, affascinata dalla loro garbatezza, il silenzioso modo di progredire senza clamori, la loro arte nel disegnare e nel vestire tradizionale. 
Ho realizzato dei pannelli che richiamano un po' alla lontana la loro arte pittorica, lungi dall'essere perfetti come solo i giapponesi sanno fare (e non solo loro...). Il bello è mettersi alla prova, ed ottenere un risultato che emoziona...


Quando si pensa al Giappone sono alcune le piante che vengono in mente: i ciliegi in fiore e il bambù, quindi con tre scarti di lavorazione simili tra loro ho creato un trittico, due tonalità di azzurro e una tortora, rami che ricadono dolcemente, il bambù che svetta e una luna piena che ispira buoni sogni.
Nel pannello col ciliegio in fiore ho provato un effetto "tela" che dà proprio la sensazione di non essere dipinto su legno. Le scritte in giapponese probabilmente diranno altro, visto che non ho mai scritto in tale modo, ma hanno un significato ben preciso.

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Il trittico è diventato un duo: il tortora andrà a far compagnia ad una ragazza sognatrice, che ha avuto per lui un coup de coeur appena lo ha visto.
Gli altri due sono adottabili, singolarmente o in coppia, e altri sono in fase di realizzazione, simili ma non uguali.

Variazione: ho per fortuna trovato tra i legni un pezzo simile agli azzurri e ho dipinto un altro tortora simile a quello adottato.
Il trittico quindi è tornato tale :-) 


Come le foglie, d'autunno...

lunedì 14 novembre 2016

Le piante sono da anni ormai il mio chiodo fisso, ovunque mi giri le noto. Ma la vite americana, ossia il Parthenocissus quinquefolia non passa inosservata agli occhi di nessuno, soprattutto in autunno. Coi suoi colori caldi e decisi, con tonalità sorprendenti dal giallo al rosso acceso, riempie giardini e facciate cittadine con grande gioia dei miei e altrui occhi.

Per questo motivo ho desiderato disegnarla sulle mie tavole di legno, e ne ho realizzato due: una dai bordi verdi e il bianco che le fa da sfondo, e una più piccola, bordi lavanda e sfondo di un grigio molto leggero. I colori contrastanti delle parti bordate riprendono comunque il tema, il lavanda per le piccole bacche rotonde, e il verde, non presente nel soggetto, ha comunque un tono autunnale che rende caldo l'insieme.
Credo di aver ottenuto un buon risultato, ne sono soddisfatta: voi che ne pensate? Riprenderò sicuramente il tema piante ed erbe, un tema che mi ha ispirato fin dagli inizi di questa avventura e che trovo molto adatto al materiale che utilizzo più di tutti: il legno.



Vecchi post su nuovo post

giovedì 10 novembre 2016


Il titolo sembra uno scioglilingua, ma vi spiego che significa. Prima di questo blog personale, scrivevo di Arti noa sul Furighedda Gardening, il blog di giardinaggio che seguo in collaborazione con mia sorella Tiziana e la cara amica Josie-Serena e a cui sono molto legata. Pensavo, quindi, di fare cosa gradita inserendo in un apposito post tutti i link di riferimento ai vari articoli, per chi, non conoscendomi in precedenza, non li avesse letti.

Il primo in assoluto è questo, che poi ho ripreso anche qua, cioè la storia...
Arti noa: nascita e rinascita

Qui uno dei primi mercatini...
Battesimo al Mercatino delle Erbe

Una delle mie creazioni...
Arti noa: di libertà e altro

Le piante e i fiori come spunto per le mie creazioni...
Arti noa: temi verdi

Ispirata da Monet...
Arti noa: ispirazioni

E i miei amati fari, qui in tridimensionale
Arti noa: la banda dei fari

Le tante, tantissime zucche...
Arti noa: Halloween e le zucche

E infine, in ordine di tempo, il post di esordio come blogger creativa, simile a quello postato qui
Arti noa: tutto in un blog

Non mi resta che augurarvi una buona lettura...




Natale: Alberi e decori

martedì 8 novembre 2016

Ho cominciato Arti noa a novembre di un anno fa, quando ho partecipato come espositrice a San Gregorio, un borgo non distante da Cagliari dove ogni prima domenica del mese si svolge un mercatino che ospita piccoli produttori alimentari oltre ad artigiani e hobbisti, il tutto nel rispetto della natura.
Ero in piena fase "avventurosa", nel senso che cominciavo a concretizzare l'idea di creare con ciò che avevo a disposizione e farne una vera e propria attività hobbistica. Quindi pallet + Natale a cosa portano? Agli alberi! Da qualche anno, avendo una piccola casa, il classico albero non trovava più lo spazio necessario e ho optato per un albero natalizio "a parete", molto più pratico e meno ingombrante e anche più divertente da addobbare.
L'idea di realizzare alberi di diverse dimensioni ma di poco ingombro l'ho ricavata dal web. Gli spunti sono davvero tantissimi, e sono sincera, non sono stata molto originale ma volevo comunque diffondere un modo meno tradizionale di vedere l'albero.
Tra i tanti ho scelto di realizzare, con l'aiuto di mio marito, il modello che vedete nella foto,
Come dicevo all'inizio del post, in quell'occasione ne ho realizzato tre piccoli da circa 50 centimetri e uno da circa un metro, tutti o quasi di colore bianco, adottabili. I piccoli sono adatti ad essere posizionati sopra un tavolo o su un mobile, come ho fatto io.
I decori per addobbarli erano semplici e legati alle piante: dai cerchi e stelle in cartoncino nero con erbe e bacche vere e scritte in bianco alle etichette vintage, e cuori imbottiti in tessuto toile-de-jouy sfondo bianco, disegni rossi.
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A metà mattina una giovane coppia con una bambina di circa 4 anni viene verso di me, anzi verso il piccolo albero poggiato sul banco e mi chiede informazioni. La bimba lo aveva visto da lontano e li aveva fatti avvicinare. Lo voleva per la sua cameretta, e aveva le idee chiare: voleva i cuori come decoro. Erano stranieri, come molti di coloro che adottano le mie creazioni. Mi è piaciuta molto l'idea della bambina di avere un alberino tutto per se' e la sua scelta senza incertezze.

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Nel recente evento a cui ho partecipato ho ripetuto l'idea del piccolo albero da esporre come anticipazione del Natale, ma con decori diversi: base legno e lino dipinti. E, come la volta precedente, ha attirato l'attenzione di alcune donne tedesche di cui ho parlato già in un altro post,  Incontri, ma anche di una ragazza che appena lo ha notato, esattamente come la bambina, lo aveva già visto addobbato, stavolta non con i miei decori ma con piccole, preziose sue foto.

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Decori e alberi sono adottabili, su ordinazione. In basso, nell'ultima foto, altri decori di cui parlerò in un prossimo post.


Come musica

domenica 6 novembre 2016

All'inizio erano poche, pochissime note quasi impercettibili, che tenevo strette intorno a me. Son sempre stata molto, troppo legata ai profumi del passato, fatti di ore trascorse ad imparare con mia madre tutti o quasi i segreti di quelli che venivano considerati "passatempi da donne".
Quell'insegnamento io l'ho assimilato ed elaborato, crescendo con l'idea e la mania del fai da te liberando l'espressione creativa dentro di me.
Aumentava sempre di più in me l'interesse per l'antico ed il recupero, così eccomi andare ai mercatini domenicali dove si trovava un po' di tutto, e la curiosità mi faceva immaginare la storia dietro quegli oggetti.
Col giardinaggio ed il blog Furighedda Gardening le note hanno cominciato ad moltiplicarsi fino a diventare quasi assordanti dentro di me... la mente, gli occhi e le mani hanno cominciato all'unisono ad esprimersi liberamente, idee danzanti fiorivano nelle aiuole dando vita ai miei nuovi "passatempi".
Fra gli spazi verdi spuntano i frutti delle idee condivise col compagno della mia vita: obelischi, segnavento, panchine in legno.

Il legno... scopro questo meraviglioso materiale sotto ogni forma, quella naturale e quella manipolata dall'uomo, e lo sento come vivo, comincio ad intuire l'importanza che avrebbe avuto per me. E non sarà l'unico elemento a far parte del mio nuovo futuro.
E finalmente arriva il canto... la mia vera essenza, dirompente come un fiume in piena. Non avrei mai creduto potesse esserci dentro di me, non con questa forza. E Arti noa ha vita così, quasi per gioco. L'idea di mettermi alla prova era nell'aria da un po', ed ora è finalmente supportata da ciò che poi ho scoperto di avere: tanta determinazione.

Questa musica, le mie emozioni si riversano nelle mie creazioni sotto forma di tenui colori, di parole leggere e soggetti naturali. 
Ma non ci si può fermare... ciò che creo ha bisogno anche di una voce. Così nasce il blog di Arti noa, una raccolta delle mie creazioni, di racconti, sogni, note che sanno di mare, di natura, di infanzia... unitevi alla melodia, insieme a me.


Incontri al Corner Market

 Mi piace raccontare gli incontri che avvengono durante le esposizioni, è come mantenere un legame con chi ha voluto adottare le mie creazioni.

Riccetto è un piccolo porcospino che ho realizzato che però spine non ha, ma solo dei piccoli delicati fiori blu ed un sorriso che cattura. Non so perchè ma mi ci ero affezionata, ogni tanto gli davo uno sguardo e lui era lì, quasi a rassicurarmi che tutto andava bene.
Arriva Laura, guarda ammirata il banco e mi fa i complimenti, chiacchieriamo un po' e lei non so, forse nota il sorriso ma ancora non sa... è indecisa, tergiversa sulla scelta fra lui ed un'altra creazione, ma lui aveva già capito... la nuova casa di Laura era fatta per lui, e con le sue gatte piano piano farà amicizia.

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Terzo giorno, siamo agli inizi, c'è ancora molta calma e pochi visitatori, vado a chiacchierare con la mia amica espositrice Luisa che sta un po' lontano dalla mia postazione. Quando torno, noto una banconota nel mio tavolo. Guardandomi intorno, mi domando da dove potrebbero essere spuntati. Chiedo in giro, e una espositrice poco distante da me mi dice che si sono avvicinate due ragazze straniere chiedendo di me. Mi cercano inutilmente, e non trovandomi sembrano rassegnate... guardo meglio il banco, noto due spazi vuoti: il piccolo pannello rosa con poesia e fiori neri e il cubotto verde con l'uccellino di carta non ci sono più. e allora ricordo... la sera prima, alla chiusura, due ragazze francesi si avvicinano incuriosite e osservano tutto, poi cominciano il giro probabilmente pensando di ritornare alla fine per dedicarsi alla scelta dell'oggetto da adottare, ma non mi trovano... era destino che con loro non riuscissi a scambiare nemmeno due parole.
Il piccolo pannello blu è stato invece adottato da Alice, che alla precedente mostra si era innamorata dei miei due gabbiani tanto da volerli con sé...ma questa è un'altra storia.


Incontri

giovedì 3 novembre 2016

 Due donne sui sessant'anni si avvicinano e parlottano fra loro. Sono interessate al piccolo angolo che ho destinato al Natale, e una di loro prende la mia tavola dipinta con piccoli alberi tra le mani. In inglese mi dice che le piace, e io stentatamente le do' indicazioni su come poteva darle una collocazione in casa. Ma lei aveva già idea di dove metterla, e abbiamo cominciato una buffa conversazione fatta di gestualità e sorrisi di incoraggiamento. Non ha avuto dubbi: era suo. Poi insieme all'amica mi chiede, guardando i decori appesi nel piccolo albero di legno come mai così poco Natale nel banco. Da loro, in Germania (si, perchè poi ho scoperto che in realtà erano tedesche) al Natale ci pensano già da un po', ma da noi in Sardegna sembra ancora così lontano... It's coming soon, mi dice, e io sorrido alla simpatica donna. Con la tavola e qualche decoro continuano la visita alla mostra, e prima di andar via tornano da me per farmi vedere ciò che avevano acquistato... e io non so nemmeno i loro nomi.

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Proprio quando non te lo aspetti, arriva qualcuno che ha il feeling giusto per entrare in sintonia... Giovanna e la sua amica Silvia si avvicinano al banco, e mentre osservano i miei lavori capisco che Giovanna ha avuto un colpo di fulmine: le piace tutto! Lei si definisce una strega, e io ne avevo giusto dipinto due... e la piccola tavola Home insieme ad una mini streghetta sono andate via con lei.

4 giorni al Corner Market - Halloween Edition

mercoledì 2 novembre 2016

 Ci provo? Questo mi sono chiesta quando ho letto dell'evento di ben quattro giorni all'Ex Liceo Artistico della mia città dal 29 ottobre al 1 novembre, il Corner Market-Halloween Edition.
 Ho detto si, come una sfida da vincere. La fantasia ha cominciato a galoppare creando e creando, senza quasi accorgermi del tempo che passava...ottobre è letteralmente volato!
Arriva quindi il momento di prendere tutto l'occorrente per l'allestimento e tutte le mie creazioni, e predisporre la vetrina che poi mi avrebbe presentato ai curiosi visitatori di passaggio.
Sarà che sono ancora agli inizi, ma trovo molto emozionante allestire lo stand. Non è assolutamente una cosa da sottovalutare: l'occhio deve poter cogliere i particolari, cosa non facile riguardo i miei lavori, da osservare uno per uno con attenzione. Ma d'altronde non c'è lo spazio, quindi ci si accontenta. Arrivano i primi visitatori, c'è chi curiosa ma c'è anche chi passa dritto... è normale, ora che sto dall'altra parte lo capisco bene, l'avrò fatto anch'io senza rendermene conto. Lo scopo del partecipare ad una esposizione collettiva è principalmente farsi conoscere e presentare le proprie creazioni, e quando le persone hanno imparato a conoscere e ad apprezzare, tornano o viceversa. Gli apprezzamenti valgono quanto e a volte più di un acquisto per un creativo, almeno nel mio caso. In tutti questi giorni in tanti si sono complimentati con me per l'originalità e la delicatezza delle mie creazioni, e questo dà una carica di energia notevole, segno che posso andare avanti per questo percorso.


Conta tanto anche il sostegno delle amicizie che vengono a trovarti e incoraggiano, tante chiacchiere e risate per scaricare quel nervosismo che mi pervade... e la complicità ed il prezioso aiuto della mia amica Valeria che è impagabile ha fatto sì che il tempo scorresse via velocemente e piacevolmente.
E che dire della compagnia di chi condivide questo mondo? tutte persone in gamba, con storie diverse che ci hanno condotto lì, insieme, in quelle sale.

Alla fine di questi quattro giorni posso dire che ho imparato questo: è meglio fare le proprie considerazioni solo ad evento chiuso, e io ne ho ricavato davvero tanta positività.




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