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Il vento danza sui fili d'erba

lunedì 30 gennaio 2017

 Ci sono sempre delle graminacee spontanee nel mio giardino. Spesso le raccolgo per farne un mazzolino insieme a lavande e ortensie essiccate.
 Stavolta le ho volute utilizzare insieme ai fiori dell'Hydrangea quercifolia in un pannello rettangolare, lasciando però le sfumature rosa e le venature in evidenza.

Posizionando bene ogni singola parte, quel filo leggero che costituisce la foglia della graminacea sembra che avvolga i due fiori in un abbraccio, e una frase ha risuonato nella mia mente, dolce ed evocativa... un insieme leggero ed etereo.
Adottato da me come regalo di compleanno di mia sorella, a cui piace tanto.

In origine era...

giovedì 26 gennaio 2017

... un anonimo pannello di compensato dipinto di verde. Costituiva la parte posteriore di un vecchio mobile di un orologiaio, un mobile ormai irrecuperabile, almeno nella sua interezza. Di questo pannello ormai non rimane più traccia, poichè l'ho usato fino all'ultimo pezzettino per fare i miei animaletti.
Oggi vi racconto com'è nata la piccola balena bianca. Ho scovato alcune foto scattate mentre ci lavoravo su, sono fatte di corsa ma  rendono abbastanza bene l'idea dei vari passaggi di lavorazione.
Fase 1: l'origine
Questo è quello che avevo sotto gli occhi quando ho pensato di realizzare un altro animaletto. Un occhietto bianco mi guardava già  bisbigliandomi qualcosa all'orecchio... in realtà era una goccia di vecchia pittura presente nel pannello insieme a tutti gli altri segni del tempo.
In genere questa parte in verde la lascio a vista sul retro del lavoro, ma in questo caso quell'occhietto...
 Fase 2: dare un corpo a quel vispo occhietto...
Non c'è voluto molto a decidere che animale realizzare, sarebbe stato pesce. Per essere precise una balena, quindi ho tracciato con la matita i suoi contorni basandomi sulla posizione del famoso occhio e disegnandole una vezzosa coda all'insù.
 Fase 3: trovare la base adatta per la piccola balena
Non so se ricordate la pesca fruttuosa di qualche mese fa in un piccolo villaggio di pescatori... ebbene, fra i legni trovati c'era un pezzo davvero interessante, un po' grossolano ma ricoperto di vari strati di azzurro scrostati in alcune parti. 
Cosa può esserci di più adatto che un legno così? Era il mio mare, anzi il Suo mare, della piccola balena, che diventa bianca per contrastare il colore dell'onda su cui nuotava.
Fase 4: la più bella, le ho  regalato un mezzo sorriso e colorato di nero la sua piccola goccia di colore bianco. 

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La piccola balena bianca è già stata adottata, ricorderà il mare a chi ha deciso di vivere lontano dall'Italia. 

Un po' di verde fortuna

lunedì 23 gennaio 2017


Credo nella fortuna? Ho sempre pensato che a volte la vita è fatta di coincidenze. La fortuna è la parte positiva, dove tutto combacia alla perfezione senza averlo in qualche modo voluto o cercato.
Per eccellenza il quadrifoglio è il suo simbolo, con una forma semplice a 4 piccole foglie che passa quasi inosservata e abbastanza rara, essendo nata "per caso". Infatti è un'anomalia della pianta del trifoglio, che invece è molto comune nei nostri prati incolti.
Purtroppo non ne ho mai trovato uno, nonostante la massiccia presenza di trifoglio nel mio giardino...
Ho iniziato a disegnare il quadrifoglio dopo la tavola If...Se, ricca di trifogli bianchi e neri su sfondo verde. E mi sono detta... e se trovassi un quadrifoglio? Crederei nella fortuna? Ma si, un po' di aiuto ci vuole... nasce quindi la piccola tavola grigia  dove un solitario quadrifoglio ha come compagni un soffione e delle umili erbe di campo.
L'altra tavola ha uno sfondo decisamente più allegro, un rosa pesca. Delle lavande e alcune bacche arricchiscono lo spazio intorno a lui, il protagonista della fortuna.

Tutte le imperfezioni sono volute, cercate perchè non amo seguire troppo i confini... i segni a matita cancellati, le foto sono fatte prima di ripulire il lavoro... eh, la furighedda di scattare! 

If...Se è stato adottato, i quadrifogli aspettano di portare fortuna a chi li adotterà.
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Scrutò l'orizzonte. Era salito in quella collina a lui familiare, teatro di mille giochi di bambino, per placare la confusione nella sua mente. Troppe le decisioni da prendere, nessuna facile...
Da quella posizione poteva vedere la piccola fattoria coi suoi recinti bianchi, sicuramente sua madre preparava qualcosa di buono per il suo rientro, dopo tanto tempo.
Il suo sguardo dall'orizzonte si spostò sul verde campo di trifogli intorno a se'. Da bambino cercava sempre i quadrifogli col suo caro amico Peter, ma la ricerca era sempre stata vana. Ecco, sarebbe stata questa l'occasione giusta per trovarne uno, lo avrebbe aiutato a decidere a cuor più leggero....

Come nasce una creazione Arti noa

martedì 17 gennaio 2017

Difficilmente faccio delle foto mentre sto lavorando ad una creazione, sono troppo concentrata e perdo l'attimo. Mi è capitato di farlo solo quando ho creato "Ninfee". una tavola quadrata realizzata qualche mese fa, e ve le vorrei mostrare per spiegare a grandi linee come nasce una mia creazione.

Mi diverte molto la prima fase, quella della ricerca del "pezzo" di legno rigorosamente di riciclo che verrà trasformato.
 A seconda della forma, dimensione e colore vedo cosa potrebbe nascere... a dire la verità potrei dire che non lo so fino all'ultimo, le idee prendono forma man mano che il lavoro procede.
Nello specifico, la mia scelta è ricaduta su questo piccolo pannello di circa 25 centimetri di lato.
  Vi ho immaginato uno scenario in stile Monet, uno stagno con delle ninfee. Cosi nella seconda fase lo sfondo prende le sfumature tipiche di uno specchio d'acqua un po' torbido, sui toni del verdeazzurro.
 Mentre lo sfondo asciuga, penso a cosa e come inserire i vari particolari che definiscono il soggetto del pannello.
Quindi inizia la terza fase, con la preparazione degli animali e della flora di palude con del cartoncino riciclato: ninfee, libellule, rane, canne e sassi, due aironi, tutti decorati singolarmente. Dopo averli applicati in modo da creare uno scenario verosimile, completo poi con disegni che armonizzano e amalgamano i vari elementi.
Il risultato finale lo vedete in foto: mentre lo realizzavo, mi sembrava di essere tornata ragazzina. 
Mi rivedevo mentre facevo le ricerche di scienze e geografia ritagliando da giornali e vecchi libri i soggetti dei miei compiti (si usava così) e ne ho fatto tantissime, mi piacevano da morire!
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La tavola "Ninfee" è stata adottata da una persona speciale, che se ne è innamorata in quel di Rollo in Liguria nel mese di giugno durante l'evento Festa delle Erbe. 



Neve

martedì 3 gennaio 2017

Avrò visto la neve forse in una decina di occasioni in vita mia. Abito in una città di mare, ciò che mi è familiare è il vento sferzante del maestrale, il sole cocente estivo o quello invernale che carezza la pelle, colori quasi sempre vivi. Gli inverni sono quasi sempre dolci e generosi.
Quei bei paesaggi dove la neve copre ogni cosa e la fa sembrare morbida al tocco mi sono praticamente sconosciuti, visti solo nelle belle immagini. E io l'ho desiderata,  e le rare volte in cui qualche fiocco è arrivato a toccare la terra della mia città è stato come una festa.
Perché mai ne ho dipinto uno? Forse per un mio piccolo desiderio infantile di gioco, una innocente voglia di bianco...
La neve sa di pace, di pulito.
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"Neve in città" è il nome che ho dato al pannello iniziale, realizzato con legno e compensato di riciclo. La linea bianca che si intravede era già presente, vederci la neve è stato un attimo: la cosa strana è che la neve è presente solo in alcuni tetti, ma è proprio questa la particolarità che lo rende suggestivo.
"Neve": il secondo pannello richiama un paesaggio di montagna al calar del sole, con le ombre che si allungano sulle case e sugli alberi. I colori rosati accentuano il momento...

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L'imbrunire. Il momento della giornata che Lottie temeva di più, quasi che le ombre provassero ad inghiottire gli ultimi raggi di quel sole che le aveva scaldato il viso fino a qualche momento prima. La notte prima aveva nevicato abbondantemente, e lei aveva saltellato felice giocando con la piccola Mad per l'intera giornata. La sera che calava chiudeva le porte alle risate, ai giochi, alle corse in discesa sugli slittini. Coprendosi per bene e tenendo stretta la piccola mano della sorella, s'incamminò verso casa prima che il buio cancellasse del tutto le linee delle case e degli alberi.



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