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Una valigia anni 40

Il passato torna alla mente mentre guardo questa valigia. No, non penso al mio, ma al suo. L'ho acquistata qualche mese fa da un'amica brocanteuse conosciuta su Facebook, pensando di utilizzarla in qualche modo durante le mie esposizioni.
Messa da parte per qualche tempo, ora con l'arrivo degli eventi primaverili l'ho ripresa per studiarla un po' e renderla adatta a me.
Prima di tutto una bella pulita generale. Tutto sommato è integra, non ha bisogno di alcun tipo di riparazione, ed è robusta anche se fatta di cartone. Esatto, di cartone... perchè la mia valigia risale più o meno agli anni '40, periodo in cui le valigie erano di cartone pressato e si reggevano con una mano tramite una maniglia in pelle.

Mentre la pulivo, ho letto una sigla: D R G M. Ho provato a cercare notizie su questa marca, ma non ho trovato molte notizie come invece speravo, se non che è tedesca e che ha prodotto in quegli stessi anni tante cose, soprattutto equipaggiamento militare.
Prima ancora di leggere queste informazioni, menre la pulivo fantasticavo sul possessore o possessori di questa valigia marrone. Reduce dall'aver visto di recente un documentario su Auschwitz, non so perchè il mio pensiero è andato inizialmente ad uno degli uomini deportati in quell'orribile luogo, e lo vedevo tenerla stretta fra le braccia mentre un soldato cercava di strappargliela. Poi ho scacciato quell'immagine e ho visto un giovane di vent'anni, che piega le sue cose all'interno, compreso un paio di scarpe eleganti per uscire... stavo provando sensazioni un po' sgradevoli, non proprio positive, e tutte portavano al ricordo della guerra.

Chissà perchè non ho immaginato una donna. Sembrava evocarmi solo figure maschili... ho avuto una sorta di rispetto nei suoi confronti durante la pulizia, ma anche un certo senso di colpa nel cancellare ogni segno della sua storia. Durante quel tempo passato a pulire delicatamente ogni centimetro della sua superficie, le sensazioni negative piano piano si sono affievolite, anche se tra me e me chiedevo scusa ad ogni passaggio ...
Una volta asciugata, dovevo decidere il da farsi. Il colore non è tra i miei preferiti - un marrone scuro con bordi senape - ma sempre per quel senso di colpa dovuto alla cancellazione di tracce del passato non riesco a decidere se modificarla oppure lasciare la sua origine. Intanto ho dipinto di bianco il suo interno... il resto poi si vedrà. L'unica cosa che ho stabilito è che tutte le parti metalliche, cerniere e serrature rimarranno esattamente così.

Voi cosa fareste al mio posto? Trasformare la valigia rendendola meno lugubre oppure lasciarla così come in origine?

PS: Leona non ha resistito e la curiosità ha avuto il sopravvento... ma nelle foto ci sta bene.


2 commenti

  1. Bonjour Delia .Voilà une valise de belle qualité qui a supporter après tant d'année l'usure du temps sans la détériorer car c'est du carton ;les serrures sont jolies et les finitions des bords tout est dans une bonne fabrication allemande et je me demande justement si votre imagination quelle est appartenu à un soldat c'est du fait de vos recherches de DRG M et que ce soit allemand automatiquement avec les années passées nos souvenirs vont vers cette période .
    Vous n'avez pas effacer la mémoire du propriétaire ancien au contraire avec beaucoup de respect vous avez non pas effacer mais respecter par votre temps passer à la remettre en états .
    Personnellement je la laisserais dans son jus tel que ,ou alors il faut partir sous une tout autre idée et mettre une imagination féminine et la c'est la recouvrir de tissus à l'intérieur et le dessus de la valise .....
    A vous de voir moi je laisserais tel que .
    Un plaisir de donner mon humble avis .
    Amitiés Delia .
    Emmanuelle

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  2. Ciao Emma, ho dovuto usare il traduttore per capire bene ciò che mi hai scritto. Rispetto il tuo parere nel lasciare alla valigia il suo aspetto originario, per adesso la tengo in sospeso perché non vorrei sbagliare decisione...

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